Solitamente gli impianti di cogenerazione generano calore ed elettricità grazie a turbine o motori azionati a gas naturale; in alcuni casi la fonte di energia primaria utilizzata è riconducibile alle energie rinnovabili o ai rifiuti. In una centrale di cogenerazione i fumi di scarico vengono raffreddati prima di fuoriuscire, cedendo calore sotto forma di acqua calda o vapore acqueo ad alta pressione

La cogenerazione permette di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica in modo distribuito, direttamente presso le utenze, mediante impianti installati in grandi strutture, per esempio alberghi, condomini, ospedali, o nei centri urbani. In Italia, il 70% dell’energia viene prodotta da centrali termoelettriche a gas, dove il calore termico generato non viene solitamente recuperato. Così, dell’energia iniziale, alla presa elettrica arriva solo il 33% dell’energia contenuta nel gas. Con la microcogenerazione, invece, il calore prodotto dalla combustione non viene disperso, ma viene utilizzato direttamente dall’utente o stoccato per brevi periodi in appositi accumuli termici.

La cogenerazione di piccolissima taglia (microcogenerazione), in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico e termico di una singola abitazione, è già oggi una soluzione praticabile e sta emergendo come un’interessante soluzione energetica  del settore residenziale. Essa potrebbe ricoprire in futuro un ruolo sempre più rilevante nell’ambito del raggiungimento degli obiettivi imposti con la direttiva Energia-Clima dell’Unione Europea essendo tecnologia efficiente e in grado di contribuire efficacemente alla voce della riduzione dei consumi e, più in generale, in materia d’efficienza energetica.

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