La direttiva Atex (ATmosphères ed Explosibles) è entrata in vigore il 1º marzo 1996 ed è diventata obbligatoria il 1º luglio 2003 per tutti gli stati dell’Unione. Essa impone la certificazione Atex a tutti i prodotti commercializzati nell’Unione stessa, indipendentemente dal luogo di produzione e dalle normative in esso in vigore, se installati in luoghi a rischio di esplosione, con l’eccezione di apparecchiature mediche, apparecchiature destinate all’uso in luoghi di produzione o stoccaggio di esplosivi, apparecchiature marittime imbarcate, o comunque offshore, mezzi di trasporto (esclusi quelli per uso in atmosfere esplosive), apparecchiature per uso domestico e impianti a biogas.

In Italia, la direttiva ha avuto forza di legge con il decreto del Presidente della Repubblica del 23/03/1998 n. 126.

Come la maggior parte delle normative relative alla protezione contro le esplosioni, la direttiva distingue il rischio secondo la natura del prodotto pericoloso, e secondo la temperatura di accensione del prodotto stesso. Vengono quindi classificati un Gruppo, definito a seconda del prodotto esplosivo e una Classe, definita a seconda delle temperatura di accensione.

Lo scopo della direttiva è garantire la libera circolazione dei prodotti cui essa si applica all’interno del territorio dell’UE. Pertanto, in virtù dell’articolo 95 del Trattato CE, essa prevede requisiti e procedure armonizzati per stabilire la conformità.

Per le applicazioni in aree pericolose, la Direttiva 1999/92/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 1999 indica le prescrizioni minime per il miglioramento della tutela e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive, facendo riferimento alla norma IEC/EN/CEI 60079 (gas) e alla norma IEC/EN/CEI 61241 (polveri).

Maggiori informazioni: http://www.heatexchanging.it

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