Nella regione del Mediterraneo orientale ci sono all’incirca 60 miliardi di barili di idrocarburi offshore che restano inesplorati o sottoesplorati. Tale quantità è equivalente al fabbisogno energetico dell’Europa per i prossimi 30 anni. La regione si trasforma quindi in un crocevia di estrema importanza per i mercati globali dell’energia. Con la comparsa del Bacino Levantino come importante fonte di idrocarburi, anche il Mediterraneo orientale è diventato una rilevante area di interesse per le società alla ricerca di nuove opportunità commerciali. Esperti nel campo del petrolio e del gas provenienti da tutto il mondo sono intervenuti alla Seconda East Mediterranean Oil & Gas Conference, svoltasi il 9-10 settembre 2014 a Cipro. Essi hanno condiviso le loro best practice per vincere le attuali sfide dell’esplorazione e hanno discusso di nuove pipeline, politiche e occasioni di investimento. Tra i temi chiave: il gas del Mediterraneo orientale come nuova fonte di approvvigionamento per la Turchia e l’Unione Europea; la futura domanda di gas domestico e GPL; i cambiamenti nel panorama energetico; il ruolo di Libano e Israele; GNL flottante, GNL su piccola scala e CNG come opzioni per l’esportazione del gas; le condutture come opzione di esportazione.

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